Luvaira è ormai nome stranoto per gli amanti del Rossese di Dolceacqua. Così non era solo una decina d'anni fa, quando iniziammo ad approcciarci ai vini della Maccario Dringenberg di San Biagio della Cima.
Il nome del cru evoca un luogo che ricorre nei romanzi di Francesco Biamonti; a tale prodigioso scrittore di recente Giovanna Maccario ha deciso di dedicare anche una selezione di Posaù (altro identitario cru aziendale per il Rossese, il Dolceacqua Posaù Biamonti).
Il Luvaira arriva dai ceppi più vecchi che si possano incrociare in zona, anche prefillosserici. Una cura al limite dell'umano fa sì che anno dopo anno continuino da qui ad arrivare le uve per questo prodotto di rara piacevolezza, gran classe e che è in grado di esprimere sempre una intelaiatura olfattiva di grande intensità, di fiori, frutti selvatici e spezie. Al gusto presenta sapori complessi, sempre in un contesto di dinamismo, e ha sempre una trama acida vigorosa che non teme l'abbinamento con piatti di fibra tenace, anche costine di agnello o zuppe di legumi.